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sabato 26 aprile 2025
 

Domenica 9 aprile 2023 - Pasqua nella Risurrezione del Signore

Oggi celebriamo la Pasqua del Signore, la sua risurrezione: la morte è stata sconfitta dopo essere stata subita ingiustamente e la vita si spalanca all’eternità. In questa festa di luce siamo chiamati a lasciarci travolgere dalla luce del Risorto perché possa illuminare ogni singola parte della nostra vita e riportare nuova linfa al cammino quotidiano. Tutto questo è possibile nel momento in cui facciamo la stessa esperienza di Maria di Magdala nel passo di Giovanni che ci è proposto dalla liturgia della Parola odierna.

Maria passa dallo smarrimento per non aver trovato il corpo di Gesù nel sepolcro, alla gioia per averlo riconosciuto risorto. Questo passaggio avviene attraverso una singola parola pronunciata dal Signore risorto, un semplice nome, il nome di Maria, con il quale si sente chiamata e riconosce Colui che la chiama per nome. In questo breve passaggio vi è l’esperienza travolgente del sentirsi amati, conosciuti e chiamati per nome.

La festa di oggi è un’occasione per rinforzare in noi la coscienza di essere amati e conosciuti da Lui. Quando Gesù pronuncia il nostro nome è come quando da bambini nostra mamma ci chiamava in mezzo alla folla, ci potevano essere tante persone attorno ma quella voce la avremmo riconosciuta e non sarebbe passata inascoltata. Fermiamoci e sentiamoci chiamati per nome. Il Signore risorto ci chiama ad alzare il volto verso di Lui, a sentirci rafforzati nelle fatiche quotidiane, a rinnovare la nostra fiducia nella vita e nel futuro, in quanto spazio di attuazione del suo progetto di amore e salvezza per ogni uomo.

«Perché piangi? Chi cerchi?». Colui che cerchiamo davvero è di fronte a noi: come Colui che dona senso al nostro vivere, che non ci abbandona mai, che ci permette di colmare la sete di gioia che custodiamo dentro di noi. Lasciamo che Gesù asciughi le nostre lacrime, sani le nostre ferite ed illumini i nostri dubbi. Oggi facciamo memoria della salvezza che irrompe nella storia dell’umanità e la muta in maniera indelebile, la riporta a quella bellezza originaria che il peccato aveva rovinato.

Dopo aver riconosciuto il Risorto, la gioia che scoppia nel cuore di Maria di Magdala non può essere trattenuta, così come il Signore stesso chiede di non essere trattenuto da lei. C’è bisogno di annunciare la forza di quell’amore cha ha stravolto la nostra vita. Oggi anche noi corriamo ad annunciare ciò che abbiamo vissuto, diventiamo testimoni del Suo amore, spendiamoci per aiutare chi si sente escluso o abbandonato a capire che non esiste condizione umana che privi del suo amore, se non l’auto-esclusione, il rifiuto volontario.

Oggi come ieri, il Signore chiama ciascuno per nome e gli mostra la strada che lo conduce alla gioia piena: è necessario affidarsi a Lui per percorrerla con tutti i tornanti e le salite che contiene, ma quella è l’unica strada che spalanca la vita all’eternità. Ripetiamo le parole di san Paolo: «Per grazia di Dio sono quello che sono, e la sua grazia in me non è stata vana» e scopriamoci oggetto dell’amore che non conosce confini.


06 aprile 2023

 
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