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Mi è giunta l’ennesima notizia di un giovane, uno ormai dei tanti, che ha tradito la promessa fatta davanti al Signore nel giorno del suo matrimonio abbandonando moglie e figli per unirsi a un’altra donna, e avviandosi così sulla via della perdizione.
Gesù nel Vangelo è stato chiaro: gli adulteri non entreranno nel Regno dei cieli. Se penso che questo giovane, come tanti altri, è passato per la trafila della catechesi cristiana, mi domando che cosa ne è rimasto.
Ma sono deluso anche della predicazione della Chiesa, perché di fronte a una società sempre più lontana dai valori cristiani, necessari per giungere alla salvezza eterna, si dimostra pavida e timorosa, incapace di una voce forte e chiara. Da quanti decenni non si sente più menzionare il peccato originale, la castità e l’adulterio, che è un peccato gravissimo diventato ormai un’epidemia?
GIORGIO
Chi è l’adultero? Gesù è chiaro: «Avete inteso che fu detto: “Non commetterai adulterio”. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore» (Matteo 5,27-28).
Chi può dirsi, alla luce di queste parole di Gesù, esente da adulterio? Chi può dirsi, riguardo a questo peccato, di avere gli occhi puri e di essere certo della salvezza?
Certamente, se il giudizio è sempre e solo di Dio (e ci facciamo forza in virtù della sua misericordia…), a noi è dato di constatare cosa succede quando qualcuno abbandona la famiglia per “rifarsi” una vita. Chi non ne conosce almeno qualcuno, data la frequenza del fenomeno?
Quali conseguenze vediamo, se non sofferenza, smarrimento, senso di tradimento, solitudine, disperazione? Non solo del tradito/a, già grave di suo, ma anche dei figli, che molto spesso non riescono a interpretare la divisione dei genitori, sballottati come pacchi postali e oggetto di lite o ricatto morale. Per questo soffrono molto, spesso caricandosi di sensi di colpa.
Credo che il discorso della salvezza eterna parta da qui, dalle conseguenze visibili del peccato sulla terra: la divisione. Divisione che, se non rimessa, si ripercuote in cielo.
E la Chiesa cosa fa? Di fronte a un mondo che non conosce più la parola “peccato” e che ha perso il contatto con la trascendenza, cerca di fare come il suo Maestro. Gesù, di fronte all’adultera (cfr. Giovanni 8,1-11), ne ha compassione e ci parla insieme perché “vede”.
Vede cosa? Vede innanzitutto la donna, non il suo peccato. Le parla e le dice: «Va’ e d’ora in poi non peccare più».
Ed è quello che ognuno di noi – come cristiani battezzati, e non solo la Chiesa istituzione – può e deve fare. Oggi più che mai.



