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Papal envoy to Ukraine Konrad Krajewski, a Polish cardinal and the papal almoner, on Friday travelled to the 'martyred city' of Borodjanka for Good Friday Via Crucis (Way of the Cross) celebrations there, 15 April 2022. He prayed over the bodies of civilians found after Russian troops pulled out and take part in the stations of the cross. ANSA/ VATICAN MEDIA +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++
L’Ucraina non è sola. E così, mentre la Russia bombarda e Trump cerca di isolar l’Europa e Zelensky, si muove il Vaticano. Grazie all’elemosiniere, il cardinale Konrad Krajewski, papa Leone è riuscito a inviare nel Paese stremato centomila cubetti che, sciolti in poca acqua diventano minestre energetiche di pollo e verdure. Una «piccola carezza» del Pontefice, l’ha definita l’elemosiniere, che arriva in occasione della festa della Sacra Famiglia di domenica 28 dicembre. Perché è proprio pensando alle famiglie che, come quella di Nazaret, «seguono la via dolorosa dell'esilio in cerca di rifugio», sperimentando «la condizione drammatica dei profughi, segnata da paura, disagio, incertezza», che il Papa ha voluto rendersi vicino e mostrare concretamente che «Dio vuole essere sempre dove l'uomo è in pericolo, là dove l'uomo soffre, dove scappa, dove sperimenta il rifiuto e l'abbandono». Il cardinale ha reso noto anche che, prima di Natale, attraverso l’elemosineria e le nunziature, Leone ha inviato aiuti finanziari in diversi Paesi. In Ucriana, per la vigilia di Natale erano giunti altri tre tir con aiuti umanitari inviati dalla ditta coreana Samyang Foods. Aiuti dirottati verso le zone di guerra più colpite dai bombardamenti, «dove manca la luce, manca l'acqua e non c'è riscaldamento».



