Continua quella che può essere intesa come una sorta di par condicio nella storia a suon di valori bollati operata dal Governo in carica. Nel primo programma delle emissioni 2025, diffuso il 25 novembre 2024 a firma della sottosegretario del Ministero delle Imprese e del Made in Italy Fausta Bergamotto, erano previsti per il 7 marzo, alla vigilia della Festa della donna, due francobolli celebrativi di figure femminili: Maria Lisa (Marisa) Cinci Rodano (1921-2023), partigiana, membro del Partito comunista e poi deputata, senatrice e parlamentare europea;  e Marilena Grill (1928-1945), ausiliaria della Repubblica di Salò, uccisa a 17 anni con un colpo di pistola subito dopo la Liberazione in un clima di vendetta.  È evidente che abbinare le due donne mettendole sullo stesso piano, quello della commemorazione ufficiale tramite un francobollo, non è un caso, ma una precisa scelta politica, che l’Anpi ha definito  una sorta di "pacificazione postale". I familiari della Rodano e Noi Rete Donne, erede dell’Udi, l’Unione donne italiane di cui Marisa Rodano fu una delle fondatrici, hanno pesantemente contestato l'abbinamento, che crea un forzato trait d'union tra partigiani e repubblichini solo perché entrambe le figure ritratte sono donne. «Mia madre si sarebbe rivoltata nella tomba», commenta lapidaria Giulia Rodano. «Hanno tentatodi  riscrivere la storia da parte della destra mettendo sullo stesso piano chi combatté il fascismo e il nazismo e chi non fece quella scelta. Mia madre non avrebbe certo voluto un ricordo così».  



La polemica ha prodotto  solo un cambio strategico di facciata.  Il francobollo della Grill è stato ufficializzato oggi 7 marzo,  mentre quello sulla Rodano domani,  l'8 marzo,  insieme a quello di Ernestina Paper (1846-1926), fra le prime donne medico, che era previsto per il 23 settembre.