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Il Papa davanti alla statua dell'Immacolata in piazza di Spagna a Roma
Prima ha voluto incontrare i commercianti di via Condotti, poi, tra una folla di romani e pellegrini, l’omaggio alla Vergine come già avviene dal 1958. Fu Giovanni XXIII per primo a istituire una tradizione tanto cara ai romani. Papa Leone, con accanto il sindaco di Roma Gualtieri, ai piedi della statua ha recitato la preghiera che pubblichiamo
Preghiera del Santo Padre
Ave, o Maria!
Rallegrati, piena di grazia,
di quella grazia che, come luce gentile, rende radiosi
coloro su cui riverbera la presenza di Dio.
Il Mistero ti ha avvolta dal principio,
dal grembo di tua madre ha iniziato a fare in te grandi cose,
che presto richiesero il tuo consenso,
quel “Sì” che ha ispirato molti altri “sì”.
Immacolata, Madre di un popolo fedele,
la tua trasparenza illumina Roma di luce eterna,
il tuo cammino profuma le sue strade più dei fiori che oggi ti offriamo.
Molti pellegrini dal mondo intero, o Immacolata,
hanno percorso le strade di questa città
nel corso della storia e in questo anno giubilare.
Un’umanità provata, talvolta schiacciata,
umile come la terra da cui Dio l’ha plasmata
e in cui non cessa di soffiare il suo Spirito di vita.
Guarda, o Maria, a tanti figli e figlie in cui non si è spenta la speranza:
germogli in loro ciò che il tuo Figlio ha seminato,
Lui, Parola viva che in ciascuno domanda di crescere ancora,
di prendere carne, volto e voce.
Fiorisca la speranza giubilare a Roma e in ogni angolo della terra,
speranza nel mondo nuovo che Dio prepara
e di cui tu, o Vergine, sei come la gemma e l’aurora.
Dopo le porte sante, si aprano ora altre porte
di case e oasi di pace in cui rifiorisca la dignità,
si educhi alla non violenza, si impari l’arte della riconciliazione.
Venga il regno di Dio,
novità che tanto sperasti e a cui apristi integralmente te stessa,
da bambina, da giovane donna e da madre della Chiesa nascente.
Ispira nuove intuizioni alla Chiesa che in Roma cammina
e alle Chiese particolari che in ogni contesto raccolgono
le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce
dei nostri contemporanei, dei poveri soprattutto,
e di tutti coloro che soffrono.
Il battesimo generi ancora uomini e donne santi e immacolati,
chiamati a diventare membra vive del Corpo di Cristo,
un Corpo che agisce, consola, riconcilia e trasforma
la città terrena in cui si prepara la Città di Dio.
Intercedi per noi, alle prese con cambiamenti
che sembrano trovarci impreparati e impotenti.
Ispira sogni, visioni e coraggio,
tu che sai più di chiunque altro che nulla è impossibile a Dio,
e insieme che Dio non fa nulla da solo.
Mettici in strada, con la fretta che un giorno mosse i tuoi passi
verso la cugina Elisabetta e la trepidazione con cui ti facesti esule e pellegrina,
per essere benedetta, sì, ma fra tutte le donne,
prima discepola del tuo Figlio,
madre del Dio con noi.
Aiutaci ad essere sempre Chiesa con e tra la gente,
lievito nella pasta di un’umanità che invoca giustizia e speranza.
Immacolata, donna di infinita bellezza,
abbi cura di questa città, di questa umanità.
Indicale Gesù, portala a Gesù, presentala a Gesù.





