Gentile don Stefano, la morte del fotografo Oliviero Toscani mi ha molto colpita. È stato un uomo molto provocatorio, a volte al limite del sopportabile. Mi sembra, però, che abbia portato alla luce domande ancora inespresse nella società. A lui il merito di aver precorso i tempi e di averci provocato su questioni emerse drammaticamente tempo dopo, come quella climatica o le migrazioni. Almeno non potremo dire che non lo sapevamo…

VITTORIA


Cara Vittoria, Oliviero Toscani ha segnato un passaggio nel modo di fare comunicazione con le sue foto. Ha saputo unire intuizione e tecnica, cogliendo come dici tu molti cambiamenti nella società e sapendoli esprimere attraverso l’arte fotografica, ribellandosi alla logica di quella bellezza scontata da riviste patinate ed esprimendo, invece, il dramma della vita in tante sfaccettature. Chi non ricorda le pubblicità con un noto marchio di abbigliamento con foto di moribondi di mafia o di Aids, la mano bianca e quella nera ammanettate insieme, o quelle provocatorie verso la fede come il bacio del prete e della suora? Anticlericale e ateo dichiarato, era affascinato da don Milani ed è a lui che dobbiamo le immagini più belle di Barbiana. A lui, ora, il giudizio di Dio sulla sua vita. A noi di saper valutare la sua arte scomoda e il suo messaggio.