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Davanti a un carcere dell’Illinois, dove per tradizione la comunità cattolica porta ai detenuti l’Eucaristia, poliziotti armati respingono una processione.
Putin mostra a un militare come viatico il volto di Cristo, nel cui nome andrà in guerra a uccidere i nemici.
Da sempre il potere ha piegato la religione ai suoi fini politici, ma oggi questa manipolazione è diventata sottomissione alle brame di potenti senza scrupolo. Noi non ci stiamo a simili mistificazioni teologiche e a un cristianesimo senza Cristo.
SILVANO MAGNELLI
La religione è, oggi come ieri, presa in ostaggio da politici senza scrupoli, che se ne servono alla grande: pensiamo al non credente Netanyahu, che usa citazioni bibliche per giustificare la sua politica contro i palestinesi; in Italia al cristianesimo esibito da alcuni politici di destra (in primis Salvini) che ne fanno una religione civile, quasi un serbatoio di senso per i loro scopi. Il cattolico John D. Vance, vicepresidente Usa, legge il Vangelo in modo fondamentalista, più coerente con l’ideologia Maga (Make America Great Again) che con gli ultimi Papi e il Concilio Vaticano II. Così Putin, che si fa forte del sostegno dei cristiani ortodossi del Patriarcato di Mosca per sostenere il suo rinato nazionalismo russo. Per non parlare dei vari “partiti di Dio” (Hezbollah in Libano, Houthi in Yemen, Al Qaeda in Africa). U
n argine a questa deriva sono le istituzioni religiose e ogni singolo credente, che devono testimoniare che le religioni hanno una vocazione da non tradire: quella della promozione umana e della pace.



