Reverendo don Stefano,
ho un figlio prete che per sua natura è molto corretto e trasparente e che anni fa si è dichiarato omosessuale. Non l’avesse mai fatto! Lo hanno chiamato in curia e licenziato su due piedi: tolto stipendio e parrocchia. Lo hanno anche preso in giro, perché i preti che prima gli erano amici gli hanno girato le spalle: nessuno gli ha detto una parola di conforto. E sì che il Vangelo dice tutto il contrario! Sono stati momenti tremendi. Non so come abbia fatto a non cadere in depressione o finire in un esaurimento.

Per fortuna noi genitori lo abbiamo riaccolto in famiglia e tante persone, che lo avevano conosciuto e apprezzato per il suo lavoro, gli hanno manifestato tanta solidarietà. Io ho una ferita nel cuore, che sanguina ancora. Quanta ingiustizia nella Chiesa!

Grazie per l’ascolto.
UNA LETTRICE


Cara amica,

sorvolando, perché non ho elementi, sui motivi di quel “licenziamento” (che tale, però, non è perché non si è “assunti” dalla Chiesa come degli impiegati, ma da sacerdoti si è incardinati in una diocesi o in un ordine religioso e per questo, quando si esce, si parla di “dispensa dagli obblighi provenienti dalla sacra Ordinazione”) e sulle sue ragioni (la sola condizione di omosessualità non è causa di allontanamento: ci sono sacerdoti omosessuali bravissimi che hanno saputo integrare la loro omosessualità nell’identità personale così come ce ne sono di pessimi, proprio come succede per quelli eterosessuali), resta il grande dolore sofferto da tuo figlio e dalla vostra famiglia.

La vostra unione familiare e la solidarietà manifestata da tante persone manifestano la vera natura della Chiesa, che è comunione. Ogni forma di disprezzo o isolamento non riflette il cuore misericordioso di Dio, che sa accogliere nella verità ogni creatura.

Di fronte a situazioni come quella vissuta da tuo figlio, occorre tanta preghiera e capacità di perdono, che ci permettono di non giudicare il prossimo, di superare il senso di solitudine e di affidare tutto, anche quello che facciamo fatica a capire, a Dio che è Padre di tutti.

Grazie della tua sofferta testimonianza.