Maledetti pacifisti! Appena una guerra si annuncia, o qualche spedizione militare si prepara, spunta qualcuno che se la prende con i pacifisti che nel frattempo sono scesi in piazza. Perché non vi siete mossi prima? Perché non vi siete mossi dopo? Perché vi siete mossi? E perché non dite anche questo o quello?

E' successo puntualmente anche con l'annuncio di Obama, pronto a bombardare la Siria per punire Assad del presunto uso dei gas contro la popolazione civile. E poi con la proposta del presidente russo Putin, che cerca di mediare il ritiro delle armi chimiche siriane da parte dell'Onu. Domande ai pacifisti tante. Ma nessuno che chiedesse: perché, caro Obama, ti commuovi proprio adesso, dopo oltre 100 mila morti? Caro Putin, non potevi svegliarti prima? Egregio Onu, certe iniziative non dovrebbero essere tue?

Adesso i signori esperti in domande dovrebbero per onestà chiedersi se non sia proprio grazie ai maledetti pacifisti e alle loro mobilitazioni (ricordate quelle del 2003 contro la guerra in Irak?) che certi parlamenti, per esempio quello inglese, hanno tirato il freno su ulteriori ipotesi di guerra; se certi presidenti ci sono andati un pò più piano; se ad altri presidenti sono venute certe idee; se l'Onu è tornata ad avere una parvenza di senso.

Certo, tutto questo non risolve il problema dei siriani che muoiono giorno dopo giorno, e nemmeno quello della dittatura di Bashar al Assad. Ma certe questioni competono, appunto, ai politici, non ai pacifisti. I quali possono già sentirsi soddisfatti per aver impedito ai politici di peggiorare la situazione.