«Se nella vostra vita non c’è Gesù, è come se non ci fosse campo» e «la felicità non ha prezzo e non si commercializza: non è una app che si scarica sul telefonino».

Ai 70 mila adolescenti giunti a San Pietro, Francesco tende la mano, ma non fa sconti: bandite mediocrità e mezze misure. Le scelte che le nuove generazioni sono chiamati a fare, dice il Papa, devono essere «coraggiose e forti», perché solo con esse «si realizzano i sogni più grandi, quelli per cui vale la pena di spendere la vita».

Bergoglio usa le metafore care alle nuove generazioni. A Roma, circa 70 mila adolescenti da Italia, Portogallo, Spagna, Francia, Belgio, Germania, Corea del Sud, Albania, Argentina, Cile e Usa. Ieri, ad accoglierli, un confessore d'eccezione, il Papa. In serata, la festa all'Olimpico. Oggi Messa alle 10,30.

Bergoglio ha confessato 16 giovani e giovanissimi. Piazza San Pietro è diventata un posto eletto per la riconciliazione e il perdono. Stasera la festa allo Stadio Olimpico. Domani la Messa con Francesco. Si è intanto appreso che dall'8 dicembre ad oggi, i pellegrini giunti a Roma hanno superato la quota di cinque milioni.

Dal 23 al 25 aprile attesi a Roma circa 70 mila ragazze e ragazzi. Dalle 11 di oggi, il colonnato di San Pietro è diventato un grande “confessionale” a cielo aperto. Stasera la festa allo Stadio Olimpico con un videomessaggio del Papa. Il gruppo più folto arriva dal Centro Italia. L'abbiamo incontrato.

Dal 23 al 25 aprile, a Roma, attesi circa 70 mila adolescenti. Pellegrinaggio, festa, preghiera. E l'incontro con papa Francesco. Per la prima volta la Chiesa dedica un evento a chi ha un'età compresa tra i 13 e i 16 anni: parla don Michele Falabretti, responsabile del Servizio nazionale per la pastorale giovanile della Conferenza episcopale italiana.

«Vi vorrei chiamare uno a uno, vi vorrei chiamare per nome, come fa Gesù ogni giorno»: è l’invito del Papa ai ragazzi per il Giubileo. Una tre giorni di spiritualità, festa e musica