«Ho invitato mio figlio con i miei nipoti e sua moglie a cena ma lui ha iniziato a chiamare mio nipote 14enne 'fr**io' e a insultarlo, imbarazzando tanto il ragazzo. Mia nuora non parlava e così sono intervenuta urlandogli contro. Lui è uscito di casa bestemmiando e non si è fatto più sentire..»
Il sacerdote invita l'anonimo "scrittore" ad avere il coraggio di firmarsi, a usare meglio la libertà, a non alimentare una cultura di morte. E il suo scritto, pubblicato sull'account Facebook della parrocchia di san Michele Arcangelo e santa Rita, vola sui social
Lettera a Famiglia Cristiana di una madre spaventata per l'umore instabile del marito e papà dei suoi figli: il racconto una vita familiare faticosissima, al limite del sopportabile. E il consiglio del nostro esperto di convincere quest'uomo ad andare da un terapeuta.
Vittorio Bosio, vicepresidente del Csi, spiega la "regola" del contestato cartellino azzurro: "La bestemmia è da rosso per tutti, ma gli arbitri chiudono le orecchie. Abbiamo chiesto loro di non farlo più. L'intento è educativo, ma torneremo a discutere".
Il Csi ha da tempo inventato un cartellino azzurro, a metà tra ammonizione ed espulsione. Lo sta sperimentando per la bestemmia in campo. Scelta educativa, dicono, che però li espone alle critiche e non ci convince.
Stanco dell'intercalare blasfemo di alcuni suoi clienti il signor Genci ha appeso un cartello nella sua pizzeria per ricordare a tutti una regola di rispetto e buon educazione.
Il conduttore di "Uno Mattina in famiglia" perde le staffe e impreca, in quello che per lui è un fuori onda ma che, per un errore, verrà mandato invece in chiaro sulla rete ammiraglia. Il suo non è, però, purtroppo il primo caso.