«Il Vangelo della liturgia ci mostra Gesù in movimento: egli infatti ha appena finito di predicare, è uscito dalla sinagoga, si reca nella casa di Simonpietro dove guarisce la suocera, poi verso sera esce di nuovo vero la porta della città dove incontra malati e indemoniati e li sana. La mattina dopo si alza presto ed esce per ritirarsi a pregare. Infine si rimette in cammino attraverso la Galilea». Con questa riflessione papa Francesco comincia la spiegazione del Vangelo di oggi 4 febbraio alla preghiera dell’Angelus. «Soffermiamoci su questo continuo movimento di Gesù», invita il Papa.
«Gesù che va incontro all’umanità ferita ci manifesta il volto del Padre», totalmente diverso dalla nostra visione di un Dio freddo e distante da noi. Con le sue azioni Gesù «ci rivela che Dio non è un padrone distaccato che ci parla dall’alto. Al contrario, è un Padre pieno di amore che si fa vicino, che visita le nostre case, che vuole salvare, liberare, guarire da ogni male del corpo e dello spirito. Dio sempre è vicino a noi. L’atteggiamento di Dio si riassume in tre parole: “Vicinanza, compassione e tenerezza. Dio che si fa vicino per accompagnarci, tenero, e per perdonarci».
Francesco ripete ancora le tre parole di Dio e invita a non dimenticarle mai. «L’incessante camminare di Gesù ci interpella. Possiamo chiederci: abbiamo scoperto il volto di Dio come padre della misericordia oppure crediamo e annunciano un Dio freddo, un Dio distante?». E ancora: «Preghiamo solo per sentirci in pace, oppure la Parola che ascoltiamo e predichiamo fa uscire anche noi come Gesù incontro agli altri per diffondere la consolazione di Dio?».
Allora, commenta il Papa, il nostro primo lavoro spirituale è abbandonare l’idea di Dio che pensiamo di conoscere e convertirci ogni giorno a Dio che Gesù ci presenta nel Vangelo, «che è il Padre dell’amore e il Padre della compassione, il Padre vicino, compassionevole e tenero». Quando scopriamo il volto del Padre, «non restiamo più cristiani di sacrestia o da salotto ma ci sentiamo chiamati a diventare portatori della speranza e della guarigione di Dio».
Al termine della preghiera dell’Angelus il Papa ricorda che il prossimo 10 febbraio in Asia orientale e in diverse parti del mondo milioni di famiglie celebreranno il Capodanno lunare. L’augurio è che la festa sia «occasione per vivere relazioni di affetto e gesti di attenzione che contribuiscano a cercare una società solidale e fraterna, dove ogni persona sia riconosciuta e accolta nella sua inalienabile dignità». Prosegue con un nuovo invito «a pregare per la pace alla quale il mondo tanto anela e che oggi più che mai è messa a rischio in molti luoghi. Essa non è una responsabilità di pochi ma dell’intera famiglia umana». Ancora una volta ricorda nella preghiera le popolazioni che soffrono in Ucraina, Palestina, Israele.
Francesco ricorda che oggi in Italia si celebra la Giornata per la vita sul tema “La forza della vita ci sorprende” e auspica «il superamento delle divisioni ideologiche per riscoprire che ogni vita umana, anche quella più segnata da limiti, ha un valore immenso ed è capace di donare qualcosa agli altri». Saluta poi i giovani arrivati per la Giornata mondiale di riflessione e preghiera contro la tratta, che si svolgerà l’8 febbraio, in memoria di Santa Giuseppina Bakhita, suora sudanese anche lei vittima della tratta da ragazza. «Uniamoci tutti per contrastare il drammatico fenomeno globale della tratta». Un ricordo nella preghiera anche per i morti e feriti dei devastanti incendi che hanno colpito il centro del Cile.
Oggi, 4 febbtraio, ricorre anche la Giornata internazionale della fratellanza umana, proclamata dalle Nazioni unite nel 2021, e il quinto anniversario del Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune, firmato il 4 febbraio 2019 ad Abu Dhabi da papa Francesco insieme al Grande Imam di Al-Azhar, Ahmed Al-Tayyib. In un messaggio letto ad Abu Dhabi, nel corso di un evento nella Casa della Famiglia Abramitica, il Pontefice ha dichiarato che «è incoraggiante vedere che il cammino di dialogo, di amicizia e di stima reciproca iniziato ad Abu Dhabi cinque anni fa continua a dare i suoi frutti», sottolineando che oggi nel mondo l’assenza di solidarietà fraterna provoca distruzione dell’ambiente e degrado sociale. Il messaggio del Papa è stato letto dal cardinale Miguel Ángel Ayuso Guixot prefetto del Dicastero per il Dialogo Interreligioso e membro dell’Alto Comitato per la Fratellanza Umana.
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Foto Ansa)