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sabato 15 marzo 2025
 
immigrazione
 

Caritas italiana sul naufragio: Servono vie sicure per chi emigra, basta rincorrere interessi di parte

26/02/2023  Il direttore don Marco Pagniello sottolinea che la tragedia avviene all'indomani della conversione in legge del decreto che limita i soccorsi in mare e chiede decisioni coraggiose che non inseguano interessi di parte

Su naufragio di Cutro prende subito posizione la Caritas italiana. In una nota diffusa dall’organismo il direttore don Marco Pagniello ribadisce che «la Caritas Italiana richiama tutti alla propria responsabilità per trovare soluzioni adeguate di fronte al fenomeno globale delle migrazioni, che guardino al bene comune e non a interessi di parte».  Questo è «purtroppo solo l’ultimo di tanti episodi che ci devono interrogare. Questo naufragio avviene all’indomani della conversione in legge del decreto che limita gli interventi di salvataggio in mare. Caritas Italiana ribadisce l’urgenza di una risposta strutturale e condivisa con le Istituzioni e i diversi Paesi, affinché l’Italia e l’Europa siano all’altezza delle loro tradizioni, delle loro radici e del loro umanesimo».

Don Pagniello sottolinea che «la questione delle migrazioni, della fuga dalla miseria e delle guerre, non può essere gestita come fosse ancora un’emergenza. Penalizzare, anziché incoraggiare, quanti operano sul campo non fa che aumentare uno squilibrio di umanità. La vita è sacra e va salvaguardata, sempre: salvare le vite resta un principio inviolabile». Come già aveva ricordato il Consiglio Permanente della Cei «è tempo di scelte coraggiose e organiche, non di opportunismi, ma di visioni. È tempo che i diversi attori si confrontino per trovare una soluzione corale e costruttiva, per il bene di tutti».

La bussola, come continua a ricordare il Papa in relazione alla questione delle migrazioni, sono i quattro verbi: accogliere, proteggere, promuovere e integrare. «L’accoglienza delle persone che arrivano e arriveranno sul nostro territorio è per noi un fatto importante, che ci impegna, al di là della discussione sull’opera delle Ong e del loro ruolo nel mare Mediterraneo.  Caritas Italiana, per conto della Chiesa che è in Italia e in collaborazione con altre organizzazioni e il Governo, col progetto dei Corridoi umanitari pone un “segno”: si possono, dunque si devono, organizzare vie sicure che evitino i pericoli dei viaggi per mare e che diano prospettive reali alle persone migranti».

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