Proprio
nelle ore in cui l'Europa discute su come gestire l'ondata migratoria
che arriva dalle coste africane, il Centro Astalli, sede italiana del
Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati-JRS, presenta il suo rapporto
annuale. E' l'occasione per fornire dati, numeri, analisi. Ma c'è
anche spazio per le denunce.
Riguardo
agli impegni dell'Europa, «non sembra trasparire il coraggio di
cambiare rotta», dice padre Camillo Ripamonti, presidente del
Centro Astalli. «Ci sembra che l'Unione Europea stia affrontando la
questione con poca disponibilità a prendere seriamente in
considerazione il punto di vista dei più vulnerabili», aggiunge
Ripamonti, il quale lamenta la mancata creazione di «vie legali
perché chi scappa da guerre e persecuzioni possa raggiungere
l'Europa».
Tra i rifugiati accolti dal Centro Astalli 556 avevano subito torture
Berardino Guarino, direttore Programmi del Centro Astalli, affronta di petto, senza nominarlo, il leader leghista Matteo Salvini. «Quasi quotidianamente», dice Guarino, «dobbiamo registrare prese di posizione della Lega e, in particolare, del suo segretario sul tema dei migranti e, molto più che in passato, anche dei rifugiati. Abbiamo scelto di non replicare, semplicemente perché non lo consideriamo un interlocutore. Smargiassate mediatiche che non offrono alcuna soluzione, anche parziale, dei problemi sono solamente il segno della più fragorosa inettitudine».
Nel 2014 le domande di asilo presentate in Italia (64.866) sono aumentate del 143 per cento rispetto al 2013. Per l'accoglienza dei richiedenti asilo si sta creando un sistema unitario attrvaerso lo Sprar (Sistema di accoglienza e protezione per richiedenti asilo e rifugiati). Per il Centro Astalli, la strada seguita è quella giusta, tuttavia “i territori non stanno rispondendo in maniera omogenea”. Soprattutto Lombardia e Veneto (due Regioni a guida leghista) “non stanno facendo la loro parte mettendo a disposizione un numero di posti molto più basso di quello previsto dall'accordo”.
Questo dato indigna Enzo Bianchi, priore della Comunità di Bose, perché si tratta di due regioni «che si dicono fra le più cattoliche». Il Rapporto lamenta altre difficoltà: l'aumento delle occupazioni di alloggi di fortuna, le difficoltà nel percorso di integrazione («discutiamo ormai da decenni sempre e solo di quanti ne arrivano e dove li mettiamo»), i problemi dei nuclei familiari, la mancanza di una accoglienza adeguata per le vittime della tortura (nel 2014 l'accompagnamento integrato svolto dal Centro Astalli ha riguardato 556 persone che avevano subito torture).
Nella sede di Roma, visitata da papa Francesco nel settembre del 2013, l'anno scorso il Centro Astalli ha assistito 21.100 persone; ma se si considerano anche le 7 sedi territoriali, gli assistiti salgono a 34.000. Li hanno seguiti 446 volontari e 49 operatori professionali.
Nel 2014 il Centro Astalli ha incontrato nelle scuole italiane 24.000 studenti nell'ambito di progetti sul diritto d'asilo e il dialogo interreligioso. E' un'azione meritoria di sensibilizzazione per evitare, come lamenta Enzo Bianchi, di affondare sempre di più nella barbarie, avvelenando anche un linguaggio fatto di «dileggio, sarcasmo, blasfemie».