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venerdì 13 settembre 2024
 
 

In Vaticano niente slot machines

20/12/2013  La Santa Sede diventa uno Stato "no slot" per legge prendendo così le distanze dall'Italia, primo in Europa per i giochi. Rafforzato anche il potere dell'Autorità di informazione finanziaria e varate nuove norme per prevenire e contrastare il riciclaggio di denaro tra le mura di San Pietro.

In Vaticano è vietata “l’aperture di case da gioco”, anche “utilizzando internet” o “su navi che battono bandiera dello Stato”.
E’ una delle norme previste dalla nuova legge 18, una sorta di “testo unico” di materia finanziaria, che rafforza tutte le norme in materia di riciclaggio di denaro e affida ampi poteri all’Aif, l’Autorità di informazione finanziaria, presieduta dal cardinale Attilio Nicora. Con la messa al bando del gioco d’azzardo il Vaticano diventa così Stato “slot free” per legge, uno dei pochi al mondo insieme alla Cina e ad alcuni Paesi islamici come l’Iran.
L’accenno alle navi potrebbe stupire. Invece la norma fa riferimento al fatto che in Vaticano tutto è predisposto per procedere al varo di una nave, scrivere il diritto marino vaticano e nominare un ammiraglio della flotta. Lo prevede un decreto del 15 settembre 1951, con il quale si costituisce fino ad ora solo virtualmente al Governatorato un “porto d’iscrizione di navi vaticane”.

Nel caso il Papa decidesse di armare una sua flotta, per trasportare, come recita il decreto del 1951 “merci o cittadini”, su quelle stesse navi non sono ammesse slot-machine e nessun gioco d’azzardo. Il Vaticano dunque diventa “no slot” per legge e prende le distanze dallo Stato italiano, primo in Europa per i giochi. La storia della flotta vaticana è stata raccontata da famigliacristiana.it.

La legge 18 vieta anche di portare dentro o fuori dal Vaticano denaro contante per più di 10 mila euro, senza una specifica e motivata autorizzazione. Inoltre non si potranno aprire conti o tener depositi e libretti di risparmio “cifrati o intestati a nomi fittizi o di fantasia”.
La legge premette che “nello Stato del Vaticano non è stabilito un libero mercato” e in un capitolato lungo 58 pagine elenca le norme che rafforzano il sistema di prevenzione e di contrasto al riciclaggio, sostituendo in pratica quella di Benedetto XVI del 30 dicembre 2010, che le autorità internazionali ed europee finanziarie avevano giudicato largamente carente.
E rafforza l’autorità dell’ Aif, l’Autorità di informazione finanziaria del Vaticano, i cui poteri erano stati giudicati poco incisivi. L’Aif avrà anche i poteri di “vigilanza prudenziale”, che prima non aveva. Sono quelli che hanno le banche centrali di ogni Paese per controllare le banche.
Questa legge è il più importante provvedimento adottato finora dal Vaticano sulla strada della completa trasparenza finanziaria.

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