Tanti di noi, durante il periodo lavorativo non vedevano l’ora di essere in vacanza. E suppongo che non siano casi unici le persone che durante le vacanze non vedevano l’ora di tornare alla normalità. C’è in noi qualcosa che richiama “altro” e “oltre”, che è una traccia della nostra sete dell’infinito, l’Infinito personale di Dio, laddove il nostro cuore inquieto troverà (ha trovato, può trovare, trova?) pace e pienezza. A tale proposito, penso sia attualissima la lezione di un monaco, Dorofeo di Koneveč. In un dialogo riportato da Sergej Bolšakov, lo staretz (padre spirituale in Oriente, ndr) spiega che «se non raggiungerai la calma, non potrai pervenire alla preghiera pura». Alla domanda sul senso di questa calma, Dorofeo risponde: «È molto semplice. Adesso è estate, ma tu, suppongo, aspetti l’autunno, quando i lavori nei campi saranno meno duri». «È proprio così, padre».
«Ebbene, quando sarà autunno, attenderai l’inverno, le prime nevi, Natale. Poi aspetterai la primavera, Pasqua, il giorno glorioso della risurrezione di Cristo. Non è vero?». «Sì, padre». «Tutto ciò vuol dire che non sei sereno, non sei giunto alla pace angelica. Ma quando primavera e autunno, estate e inverno per te saranno uguali, quando ti sarà indifferente essere novizio o monaco di grado superiore, quando vivrai nel giorno presente, perché per ogni giorno basta la sua pena, quando non sognerai più e non attenderai più nulla, ma ti abbandonerai interamente alla volontà di Dio, allora sarai un monaco di stato angelico… Nulla accade senza la volontà di Dio. Quando accoglierete la volontà di Dio con tutta semplicità, con amore e senza pascervi di fantasie, allora sarete un monaco rappacificato». Forse questo dialogo che ha come protagonista un monaco potrebbe darti l’impressione che il discorso non ti riguarda (non riguarda nemmeno me, non essendo monaco)… ma non è così: ognuno di noi è chiamato a vivere un monachesimo interiore, un diventare monos, uno e unificato alla presenza di Dio e unito con Dio. Alla luce di questa precisazione, ti invito a riprendere le parole di Dorofeo e di pregare per me e per te affinché troviamo la nostra unità interiore… che gioverà anche all’unione con gli altri.