logo san paolo
sabato 25 marzo 2023
 
Dal Vaticano
 

Il Papa ai farmacisti cattolici: «Portate un'assistenza "a misura d'uomo" in una sanità burocratizzata»

04/05/2022  2 maggio, il Pontefice riceve in udienza i dirigenti della Federazione Internazionale dei Farmacisti Cattolici . Il suo grazie per l'impegno in prima linea durante la pandemia e il ruolo importante nella società. Per la salute e per una ecologia integrale:  «Tutti siamo chiamati a imparare uno stile di vita più rispettoso dell’ambiente. E in questo rientra un modo sano di alimentarsi e di vivere.» Sapienza e vita sana: la lezione dei monasteri...

Cari amici, buongiorno e benvenuti!

Questa udienza doveva essere al Palazzo apostolico, ma a causa del mio ginocchio è qui. Scusatemi. Ringrazio il vostro Presidente per le sue cortesi parole, e sono contento di incontrarvi come rappresentanti del mondo dei farmacisti. Voi siete i dirigenti della Federazione Internazionale dei Farmacisti Cattolici, ma sappiamo che le nostre associazioni ecclesiali sono sempre aperte a tutti e al servizio di tutti, naturalmente nel rispetto dei principi della morale cristiana, fondata sulla dignità della persona umana.

COVID-19: I FARMACISTI IN PRIMA LINEA CONTRO LA PANDEMIA, IL RINGRAZIAMENTO DI PAPA FRANCESCO

La pandemia da covid-19 ha posto i farmacisti, per così dire, in prima linea. I cittadini, spesso smarriti, hanno trovato in voi un punto di riferimento per avere assistenza, consigli, informazioni, e anche – lo sappiamo bene – per poter fare rapidamente i test necessari alla vita e alle attività quotidiane. Penso che questa situazione di crisi abbia anche provocato nel vostro ambiente professionale l’esigenza di “fare corpo”, di sostenersi a vicenda. E questo dovrebbe essere un incentivo ad associarsi. Mi congratulo con la vostra Federazione perché ha saputo leggere questa crisi anche come opportunità e ha rilanciato il valore dell’impegno associativo, tipico della tradizione cattolica.

Vorrei tornare sul vostro ruolo sociale. I farmacisti sono come un “ponte” tra i cittadini e il sistema sanitario. Questo è molto burocratizzato, e per di più la pandemia lo ha messo a dura prova, rallentando, se non a volte paralizzando, le procedure. Ciò comporta, concretamente, per chi è malato maggiori disagi, maggiori sofferenze e, purtroppo, danni ulteriori per la salute. In tale contesto la categoria dei farmacisti offre un duplice contributo al bene comune: alleggerisce il peso sul sistema sanitario e allenta la tensione sociale. Naturalmente questo ruolo va svolto con grande prudenza e serietà professionale, ma per la gente è molto importante l’aspetto della vicinanza – sottolineo questo: la vicinanza -, l’aspetto del consiglio, di quella familiarità che dovrebbe essere propria di un’assistenza sanitaria “a misura d’uomo”. È vero questo. Nei quartieri i farmacisti sono la casa, sono alla mano. Si deve andare dal medico, ma dai farmacisti vai, suoni il campanello e li trovi alla mano: “Prendi questo”, è una cosa più famigliare, più vicina.

FARMACISTI PER UN'ECOLOGIA INTEGRALE: "SAPIENZA E VITA SANA, COME NEI MONASTERI"

Un altro aspetto che vorrei accennare, che pure ha una valenza sociale e culturale, è il contributo che i farmacisti possono dare per la conversione ad una ecologia integrale. Tutti siamo chiamati a imparare uno stile di vita più rispettoso dell’ambiente in cui Dio ci ha posti, della nostra casa comune. E in questo stile di vita rientra anche un modo sano di alimentarsi e, in generale, di vivere. Penso che anche su questo i farmacisti possono “fare cultura”, promuovendo una maggiore sapienza nel condurre una vita sana. In questo vi può ispirare la tradizione millenaria che qui in Europa risale alle antiche farmacie dei monasteri. Ma oggi, grazie a Dio, queste radici si possono arricchire con le conoscenze e le pratiche proprie di altre culture, come quelle orientali, o quelle dei popoli nativi dell’America. Direi che voi farmacisti potete aiutarci a smascherare gli inganni di un falso benessere e a educare a un vero “buon vivere”, che non sia un privilegio di pochi ma alla portata di tutti. Il buon vivere, non nel senso di fare la bella vita, ma il vivere in consonanza con l’ambiente, in consonanza con l’universo, con tutti.

Cari amici, vi auguro ogni bene per il vostro lavoro e per il vostro cammino associativo. Vi benedico di cuore e vi affido all’intercessione della Vergine Maria e del vostro patrono San Giovanni Leonardi. E, per favore, non dimenticatevi di pregare per me

 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo