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sabato 22 marzo 2025
 

La gioia o il dolore sono occasioni per tornare all’essenziale, alla conversione

Luca 19,41-44 - San Colombano abate, Memoria fac. (23 novembre 2023) - 

“Quando fu vicino, alla vista della città, pianse su di essa, dicendo: «Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, la via della pace. Ma ormai è stata nascosta ai tuoi occhi»”.

Le lacrime di Gesù sono il Vangelo di oggi. Sono le lacrime di chi ama, le lacrime di chi si sente ferito dall’infelicità altrui, di chi non può rimanere indifferente davanti alla chiusura delle persone per cui ha deciso di dare la vita. La supponenza di Gerusalemme rappresenta il cuore di ogni uomo e di ogni donna che pensa di bastare a se stesso. Rappresenta ciascuno di noi quando non ci lasciamo scalfire da ciò che la vita ci offre. Infatti la gioia o il dolore non sono solo fortune o sfortune della vita, ma molto spesso sono occasioni in cui possiamo tornare all’essenziale, possiamo convertirci. E invece quante volte abbiamo sprecato occasioni vivendo in maniera superficiale e pensando di aver capito tutto da soli.

Gesù profetizza che Gerusalemme farà una brutta fine e così accadrà. C’è un tempo in cui possiamo tornare sui nostri passi, e c’è poi un tempo in cui le cose diventano irreversibili. Finché siamo vivi non dobbiamo mai disperare di poterci rialzare, di poter riprovare, di avere l’occasione di aprire gli occhi. Oggi siamo messi nella posizione di poter asciugare le lacrime di Gesù. E possiamo farlo in unico modo: cercare di essere felici. Infatti non c’è nessun altro modo di gratificare chi ci ama se non la nostra gioia. Ricordati di essere felice perché è questo che dà gloria a Dio.

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22 novembre 2023

 
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